Se passi nei corridoi di via Sorteno 1
puoi vedere quel che la morte può fare
quando passa in fretta ma ti sorpassa
puoi vedere gambe che si trascinano lente
e labbra rabbiosamente contratte
in un mutismo dove le parole sono confiscate
alla bocca dalla mente
e gente con i capelli bianchi e voci da bambino
sguardi che non sanno più dove guardare
in un affannoso disorientamento di se stessi
ragazzi uomini e donne messi li per guarire
dove guarigione non c’è più.

Se passi nei corridoi di via Sorteno 1
puoi vedere quel che la morte può fare
quando passa e ti sfiora ma non è la tua ora
e ti lascia in una carrozzina
e anche il gesto più banale come alzare il braccio sinistro
non lo san più fare perché lo spazio non ha più senso
le sensazioni corporee  annegano in una confusione
dove si annullano loro, con te
il volto bloccato in un’espressione di eterna sorpresa
la postura tesa e la memoria scivolosa
condannata alla tortura dell’oblio.

Se passi nei corridoi di via Sorteno 1
puoi vedere quel che la morte può fare
quando passa ma la vita vince
puoi vedere guerrieri e vinti
i primi sono spinti dalla vita
nella dura risalita e si sentono fortunati
venerano ogni giorno dopo quel giorno
i secondi, invece, aspettano che torni la morte
la implorano forte ogni giorno dopo quel giorno
c’è poi un’ultima categoria
–che non so se siano guerrieri o vinti-
di quelli che non lo sanno più
cosa siano la vita la morte e se stessi
sono tutti segni questi segni che la morte lascia
e ti vien da pensare che la vita è così fragile
e così resistente quando guardi gli occhi
che passano nei corridoi di via Sorteno 1
a questo ti vien da pensare.

Testo: Julie Messina
Immagine: Marta Sorte

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