Strip Advisor presenta
THAILANDIA

Breve Glossario di viaggio Thai-Italiano in stile Lonely planet, per meglio comprendere il seguente testo e suscitare ilarità nelle popolazioni locali, nel caso si decidesse di provare a proferire vocaboli in una lingua tonale.


Chiang Mai – Cittá piú importante del Nord della Thailandia.

Farang – Termine vezzeggiativo, non necessariamente dispregiativo per persone non-thai, di razza caucasica, portatori sani di valuta estera.

Kwapkun-kraap/kaa – Corrisponde al nostro grazie, il suffisso khrap è usato dagli uomini mentre kaa (pronunciato alla toscana: “come fai cahà”) dalle donne. I lady-boys possono alternare a piacere.

Phadthai –  Viscidi ma buonissimi noodle di riso saltati con arachidi, zucchero e l’immancabile peperoncino. Street food per eccellenza, generalmente privo di Amoeba.

Tom Yum – Bollente e piccante zuppa con spezie e corpi galleggianti variabili, toccasana per contrastare il caldo, la disidratazione e la voglia di vivere.

SomTum – Fresca insalata di papaya verde e a volte carota, viene servita con una speciale salsa al peperoncino e uranio impoverito, pestati scenograficamente in un mortaio ignifugo.

Songkran – Festeggiamenti per il capodanno thailandese che per qualche ragione astrale cade in Aprile e dura una settimana. Comporta spargimento di liquidi. Acqua, perlopiù.

Tuk-Tuk – Mezzo di locomozione. Probabilmente derivato del’Ape Piaggio, ma più veloce, più inquinante e più rumoroso. Gli autisti sono noti per portare i loro clienti ovunque tranne dove vorrebbero andare davvero, e lo fanno apparentemente gratis, basta accettare di visitare 2 negozi di vestiti, un agente di viaggi e un commerciante di Gemme. Pare vengano pagati con buoni benzina dai negozianti che permettono loro di portare altri clienti gratuitamente e guadagnare nuovi buoni benzina. Fino a oggi non è stato scoperto come si nutrono.

In Thailandia fa caldo. É cosa risaputa. Tra l’atro è un caldo umido, appiccicoso, unto, talvolta con un sentore di pesce secco e lime. Ma il popolo tailandese è molto avanti, così avanti da essere già al 2556. Fiero e ambiguo quanto sorridente, ha escogitato ingegnosi stratagemmi per meglio sopportare questa peculiarità climatica che verso la fine di Aprile raggiunge il suo apice premonsonico.
Tra questi stratagemmi annoveriamo le agenzie di viaggi di Bangkok, il cibo piccante e il Songkran.
Nel primo caso l’aria condizionata modello “Groenlandia a Febbraio” rende l’ambiente ospitale e sopportabile il tanfo di fumo stantio.
Affabili tour operators esporranno le convenienti ed entusiasmanti possibilità di viaggio che solo per oggi, e solo perché tu sei un Farang particolarmente simpatico, potrai avere a un prezzo specialissimo che è solo il triplo della versione fai-da-te.
Se per sbaglio o per semi-coercizione di un autista di Tuk-Tuk, sarete finiti in una di queste agenzie, accettate l’acqua in bottiglia, sorridete, mostratevi interessati ai depliant di posti incantevoli illustrati con giovani inglesi sorridenti, ma una volta riacquistata una temperatura corporea compatibile con la vita esterna, fuggite con la vecchia scusa del Padthai lasciato sul fuoco. Se invece vi hanno convinto a prendere un pacchetto di 3 giorni a Chiang Mai, pullman con aria condizionata, ostello e bambù rafting inclusi, significa che non solo le doti ammaliatrici thailandesi hanno fatto effetto, ma anche che, per il momento,  avete rinunciato alle devastanti notti di Luna piena sulle isole del golfo Thailandese, nota succursale dei locali notturni londinesi.
Comunque sia, a questo punto potreste trovarvi su un autobus che Marina Ripa di Meana definirebbe “kitsch e di cattivo gusto”. Su questi sgargianti veicoli per trasporto turisti si pratica una sottile vendetta verso i rappresentanti del mondo industrializzato che, pur vestendosi da nullatenenti firmati North Face, gozzovigliano nel regno del Siam spendendo in un mese il reddito annuo del Re. La climatizzazione è usata come sistema punitivo, si mantiene una temperatura interna al di sotto dei 14˚ che durante la notte scende di altri 3˚. Per rendere ancora meno gradevole il viaggio, piccoli schermi catodici proiettano senza sosta raggi gamma e guaiti sotto forma di canzoni pop-thailandese con tanto di sottotitoli in alfabeto Thai, nel caso vi sentiste di cantare. Non mancate di visitare un vero karaoke bar thailandese, se non per interesse antropologico almeno perchè vi permetterà di espiare parte del Karma negativo accumulato a Bangkok.
Finalmente giunti nella festosa e quadrata città di Chiang Mai, preparatevi alla più grande guerra di gavettoni mai esistita. La ridente capitale del Nord, è circondata da un fossato che una volta era usato per tenere fuori Cinesi e  ispettori dell’ASL, mentre nei giorni di SongKran, viene svuotato addosso ai presenti. L’acqua viene lanciata dai bordi delle strade per mezzo di pentolini e contenitori vari (perfino le superstrade, quindi evitate di andare in moto senza un parabrezza decente), ma soprattutto dal cassone di furgoni Pickup. Se la carica batterica non fosse sufficientemente punitiva, l’acqua verrà trasportata in grossi bidoni di plastica con l’aggiunta di enormi blocchi di ghiaccio, in modo da causare paralisi muscolari ai passanti colpiti.
In ricordo di questa indimenticabile esperienza potrete tatuarvi un vibrio del Colera sul polpaccio o – perché no – la scritta EPATITE B in alfabeto Thai. Ormai i vostri linfociti, più che alle docili navicelle di “Esplorando il corpo umano”, somiglieranno a F35 con armi Predator.
Memento: nuotare nella baia di The Beach non vi farà mai somigliare a Leonardo di Caprio e non si deve MAI parlar male del Re, neppure se il museo a lui dedicato sembra la pagina di Kim Jon Il che guarda le cose.
Testo: Shakai
Immagini: Bernardo Anichini

One thought to “Enu matrSongKran”

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