Strip Advisor presenta:
CALPESTARE GLI DEI
Episodio 5

18.08.16

Quinto Giorno: da Minzione alla Val d’Oca

 

02:16
Piove. Ancora non lo so, ma la mappa è là fuori.
05:53
Pensieri notturni molesti e odore di scoreggia, non riesco a dormire. Faccio entrare alba in tenda.
10:46
Esco dalla CRAI con la mortadella. Ma la CRAI non era estinta?
11:01
Ancora asfalto, ma almeno la strada è crollata, e un cane cerca di spingermi nel baratro. Vuole la mia mortadella.
13:47
Un ragazzino porta l’acne con sé per farle vedere il cammino. Io porto la mortadella.
15:01
Non riesco a proseguire, devo mangiare la mortadella. Solo un panino, in vista del Monte Ade.
16:31
Pranzo: Panmortadella
Piove mentre mangio il resto della mortadella con vista sui cassonetti della differenziata. Una giovane coppia apparente si aggira inquieta in cerca di qualcosa, mi passano accanto, c’è ancora un etto di mortadella, ma loro non vogliono fare amicizia. Scompaiono in direzione del monte, che in realtà non è manco una collina, ma sembra immenso agli occhi di una pianura.
16:59
Salgo sul Monte Ade, sudo come un noto insaccato rosa coi grasselli e i pistacchi. La coppia di prima sta scendendo, dalla loro espressione capisco che cercavano un luogo e l’hanno trovato, quest’anno partecipano alla Fiera del Mugolone Inquattatoe si stavano allenando. Secondo me la vincono, si vede che è amore vero.
17:22
Vetta del Monte Ade, sono circonciso dallo spettacolo immenso – riesco a vedere molte cose piccolissime, perlopiù verdure, autostrada e pale eoliche.
Finge di piovere, ho i piedi caldi.
18:45
Passando per il Monte Bombolonescavalco illegalmente una recinzione per vedere da lontano un leone. Adesso devo scegliere se preferire l’animale o l’audacia.
20:18
Cena: Fagioli alla Schiumachimica
Dimoro in riva al tramonto, tra le zolle di Val d’oca, terra natia di Fantaghirò.
È l’ultima notte, ci ho pensato molto e ho deciso che, invece di finire il cammino domani, vivrò per sempre così: ingozzandomi di more, scaciolandomi i grumi tra le dita dei piedi, attingendo l’acqua dai tubi che sgorgano dal terreno e salutando tutte le persone che vedo – tutte, cazzo! Ora devo solo capire dove si attacca la PlayStation.
21:56
Mi ipnotizzo alla luce della discotorcia e ai suoi fantainutili fasci laterali.
Ti saluto.
01:12
Non riesco a dormire, ho una zolla in un fianco e anche se vivrò per sempre così questa è comunque l’ultima notte a calpestare gli Dei, e m’inquieto.
Esco, vado a in cerca di un temporale che fa brillare le nuvole su Maialmorto. Trovo un lastricato di caccacavalla, poi una strada asfaltata, l’ennesima, poi una piazzola, si aprono gli alberi e a una collina di distanza sembra esserci una gran vista. Ho una discotorcia e voglio andare su quella collina.

Scendo, quasi una corsetta, l’erba è facile, mi invento la strada che inizia a salire, l’erba è più alta, ci sono i rovi, ma io vado a vedere una discoteca nel Valhalla, non potete fermarmi. La salita diventa intensa, i rovi più fitti, l’erba adesso non è più erba ma arbusti duri e piuttosto alti, cominciano le piante con i semi spinosi che si attaccano ai peli nelle gambe, inizio a sudare, poi i rumori di cose voluminose che si muovono invisibili intorno – siete lontane, non potete fermarmi! Sudo via quel che resta della mortadella e arranco in una giungla di rovi senza more, salgo, la salita è ancora più brutta, il fondo sconnesso e pieno di buche, le spine mi trattengono e strappano qualcosa, non potete, ancora semi spinosi, sudore, non mi fermo, altri rovi, spine, buche, sudo, Valhalla arrivo – a un metro, tra le piante, forterumore, fugaveloce, ÜBERSUINO!

Mi tranquillizzo e torno in tenda.

Testo & immagini: Bernardo Anichini

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