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I LETTORI DI INFOGRAFICHE

Il 68% degli intervistati utilizza termini come “goggolare”, “pinnato”, “refreshato”.
Il 73% possiede una laurea in design di qualcosa.
Il 47% dichiara di aver sviluppato la passione per le infografiche quando la maestra spiegava le frazioni dividendo torte.
Un altro 27% attribuisce il proprio feticismo agli spot elettorali, anche se tiene a precisare di non aver mai votato.
Il 37% dichiara di aver avvertito la prima pulsione sessuale giocando con l’abaco.
Il 23% ha subito il medesimo trauma in età scolare: seppellito sotto una montagna di regoli colorati durante l’ora di alternativa. Sembrerebbe dunque lecito individuare una forte componente laica del fenomeno.
Il 2% confessa di aver utilizzato almeno una volta nella vita il Comic Sans (ma in un momento di debolezza e fragilità emotiva).
Il 9% dichiara di non aver mai svolto la professione di grafico, neppure a livello amatoriale.
È stato riscontrato che il 77% degli intervistati soffre di un’acuta forma di “Sindrome da condivisione riflessa”. La S.C.R. è una malattia che crea un temporaneo blackout fra cervello e indice della mano destra nel momento in cui il soggetto, impegnato nella consueta navigazione su Facebook, si imbatte in un’infografica.
Il 61% dichiara di servirsi di Frizzi Frizzi come principale strumento di informazione.
Il 36% afferma di aver trovato molto interessante l’infografica sul conflitto fra Tutsi e Hutu, soprattutto nella scelta del font.

Testo: Martin Hofer
Immagine: Chiara Sgatti

 

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