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Episodio uno: Fisicalisti incazzati

Nel corso della storia la scienza ha smantellato tutta una serie di miti. Pensavamo che il vento fosse una divinità, e invece è lo spostamento di aria tra due zone con differente pressione atmosferica. Le malattie erano considerate punizioni divine, oggi sappiamo che sono causate da virus, batteri o cellule impazzite. Si è scoperto che la materia è fatta di componenti minuscoli, gli atomi, e approfondendo la conoscenza di questi abbiamo sfruttato l’energia atomica. Non c’è più bisogno di sacrificare un bue per avere un buon raccolto, forse. Ma l’anima? La scienza è arrivata anche lì.
Hai alzato un braccio? Ebbene, a farlo alzare è stata l’attivazione dell’area motoria del cervello. Bello quel cappotto rosso vero? Non lo potresti vedere se non fosse per i fotorecettori presenti nella tua retina. Stai pensando a tua nonna, pace all’anima sua? Frutto della “conversazione” elettrochimica tra i tuoi neuroni.

Ed ecco quindi i Fisicalisti Puristi (FP d’ora in poi), naturale evoluzione del materialismo di zio Beppe (vedi episodio precedente).
Questa setta di filosofi andava alla grande negli anni ’70, ma è recentemente caduta in disgrazia. Mentre il mondo era tutto uno sballo hippie, rivoluzioni studentesche e musica funky, loro erano là, incazzosi e pronti a sfanculare ogni sorta di misticismo.
Per il Fiscalista Purista non ci sono cazzi: coscienza = processi neurobiologici, sistema nervoso centrale e altre cosette.

Parlare di mente e corpo è un finto problema. Sarebbe come domandarsi se il muro è uguale ai mattoni e al cemento con cui è stato costruito. Fa comodo chiamarlo muro e non “quell’insieme verticale di tot mattoni con tot cemento ecc.”, ma sono sostanzialmente la stessa cosa.

Dovete immaginare FP come un tizio nervoso, occhi da pazzo, quando parla trema per la tensione, giacca di velluto a coste con le toppe marrone merda. Ha una missione ben chiara: curare il mondo dalla superstizione dualista. Porterà avanti il suo credo peggio di un testimone di Geova. FP è come quel vostro amico insopportabile che ha sempre la risposta pronta, la stessa risposta per ogni domanda.

Nascosti in una stanzetta della Chiesa Fisicalista Internazionale ci sono poi i Fisicalisti Puristi Integralisti.
Loro alle feste non ci vanno, amici zero, a meno che non si conti il loro psichiatra. Girano col passamontagna cantando a squarciagola le canzoni dei primi Rammstein, convinti che l’identità personale sia una bufala, visto che siamo solo un ammasso di quark governato dalle forze fondamentali della fisica.
FPI è un tipo hardcore. Per lui anche le cose come tavoli e sedie non esistono davvero. Ogni macro-cosa è riducibile alle micro-cose. Visto che sappiamo che gli atomi sono a loro volta composti da neutroni e protoni e che questi sono a loro volta composti dai quark, beh, l’unica cosa che esiste sono i quark, i leptoni e le forze fondamentali.
Sei arrapato? Quark che danzano in un certo modo. O stringhe che vibrano, a seconda della teoria fondamentale che preferisci.

A diminuire il tasso di sfiga dei Fisicalisti ecco a voi il Fisicalista Figo. In competizione col Dualista Figo (vedi episodio Secondo), FF è tipo il Wolf of Wall Street della filosofia contemporanea.
A volte ha fatto una triennale scientifica grazie alla quale guarda con aria stizzita e altezzosa i filosofi non scientofili, stordendoli con nozioni di fisica basilare (o, più banalmente, con il teorema di Pitagora), gettando nel panico i presenti che si giustificheranno con un “eh, io ho fatto il classico…”.
Ai seminari è quello col computer decente e con le slides fiche e graficate bene. FF è un finto modesto. Sembra un grande ascoltatore, ma è convinto di essere il portatore del verbo peggio del Fisicalista Purista Integralista, solo che non lo dà a vedere.
L’idea di FF è diabolica: inventarsi un termine accattivante dietro cui nascondere un concetto paraculo, che non risolve assolutamente nulla. Ecco a voi la “sopravvenienza”, prendete la forma di un palloncino, più elio avrà dentro più sarà sferica, al contrario sarà via via più ovale fino a essere piatto. La forma sopravviene alla quantità di elio, se cambiate la seconda cambia anche la prima.
Ecco, FF dice che lo stesso vale per la coscienza e il cervello, se c’è una qualsiasi variazione nel secondo varia anche la prima. In sostanza, FF, di fronte alle continue difficoltà della scienza nello spiegare l’esperienza soggettiva, vi dice “tutto ok regà, ho dimostrato che la coscienza dipende da quello che succede ai neuroni! Però non sono la stessa cosa eh!”.
Con aria soddisfatta FF vi guarda dall’alto della sua incredibile rivelazione e vi sussurra nell’orecchio perversamente, facendo anche l’eco, “sopravvenienza-a-a-a-a…” .

Testo Adriano Manca
Illustrazione Costanza Ciattini

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