Chi sono i padroni? 
Episodio 3
La dieta
(dove si indaga, senza dare risposte, sul perché qualcuno vorrebbe diventare il padrone)

Che questa volta sarà diverso: che questa nuovissima dieta che Sonia sta per iniziare segnerà un prima e un dopo. Sonia per la strada che la conduce dal guru pensa a qualcosa del genere. Professore Forgione, le hanno detto che si chiama, conferendogli un titolo che, più che aggiungere qualcosa all’idea che si è fatta del luminare, dice qualcosa di chi quell’appellativo l’ha scelto: una collega di lavoro poliartritica che viene da una terra meridionale, fatta ancora di cariche e di titoli. Professor Forgione a vederlo così non si direbbe proprio un dietologo. Perché è enorme. Una palla di grasso. Sembra che Professor Forgione abbia mangiato un altro Forgione.
Sonia entra timorata nello studio del Vate, come fosse in chiesa. La stanza è sciatta, tutto quanto lo è, e sembra rispondere a una domanda:. il tempo ci ha resi grassi? O è davvero una questione di metabolismo?
Il tempo non si è depositato in quella stanza, solo un tavolino, solo una sedia e un computer. La stanza poi ha una finestra dietro cui sembra esserci un muro, ma è soltanto un’impressione suggerita dai  vetri che in altre circostanze avresti potuto benissimo ritrovare in un bagno.
Sonia nel momento esatto in cui entra nella stanza ha un dubbio: sono stata mai bella?
Certo – pensa Sonia – tu gli uomini li hai fatti impazzire.
Ne ha alcuni che le portano doni a lavoro, le medicine che le occorrono, che le fanno le commissioni: uno solo in verità. Un uomo brutto e fragile che è l’opposto del marito. A lei piace quel tipo? Le piaceva piacergli. È brutto, ma dolce. L’esatto contrario di Sonia, che è bella (forse) e cattiva. Possibile esser cattivi? Le piace parlar male degli altri quando non ci sono. A volte è stato un problema, perché magari quelle persone che non ci sono più, non sono del tutto fuori dal campo uditivo, quindi i commenti di Sonia vengono sentiti. Lei si imbarazza? È mortificata? In fondo tutti lo sanno che lei è fatta così, quindi di che vi stupite?
Per questo Sonia è sola.  Non ha nessun amico, solo lo spasimante brutto che le porta le medicine a lavoro, e un marito che forse segretamente la odia, che forse un giorno l’ammazzerà. Per questo è importante andare da Forgione, perché lui non si risolva mai (il marito a ammazzarla). Perché la malia continui.”Allora, dice l’uomo” (guardando su un foglio prestampato compilato dalla segretaria molto anziana quasi decrepita, all’ingresso) “…Sonia. Come va? Come va?”.
Fa eco una voce dentro l’enorme massa seduta con gambe divaricate per ragioni strutturali e sudore sopra una fronte unta.
“Va bene dottore. Passano i giorni.”
“È vero, passano sempre Sonia – ripete lui – E poi cos’altro?”
“C’è che non riesco a buttare giù i chili. La mia pancia.”
“Cos’ha?”
“Fa schifo. Mi viene da piangere se ripenso agli sforzi che ho fatto, e a come siano stati inutili.”
“Sbagliava qualcosa. Non è normale stare male.”
“Piango a ripensare alle lunghe notti passate coi morsi della fame.”
“Troviamo la dieta adatta per lei.”
E comincia a segnare qualcosa che solo dopo Sonia capirà essere un foglietto di carta senza fattura fiscale dove c’è buffamente abbozzato una lista di numeri: centosessanta euro, la prima seduta è già terminata.
“Non mi guardi perplessa – dice l’uomo adagiato nel fondo del corpo – Ci vuole soprattutto fiducia. Ora le spiego la dieta che ho in mente per lei. Si chiama dieta di Esse.”
“Effe?”
“No, Esse. Ma non creda che la s stia per Sonia. Si fidi.”

Mesi dopo Sonia infila con un movimento unico gli strettissimi jeans e il top con il ventre piattissimo scoperto e tonico. Arriva a lavoro non con la consueta ghigna malefica sul volto, ma con un sorriso da persona riappacificata. La dieta di Esse, pensa, è stata la sua salvezza.
Sonia ha perfino smesso con tutti quei discorsi alle spalle, ha smesso di circondarsi degli elementi più deboli del gruppo, per poi soggiogarli. Adesso fa le sue cose. Si ricorda perfino di avere una vita. Sua. Individuale. Qualcosa che riguardava lei e non i bambini, non il marito, ma la sua esistenza specifica, unica, irripetibile.
La dieta di Esse ha cambiato tutto. La ditta di caldaisti dove Sonia lavora ha in un certo senso sviluppato una sua economia sotterranea, intorno a quella dieta. La dieta del resto è molto semplice: quando Sonia è davanti alla macchinetta dei dolci e delle schifezze, anziché sbavare per quelle cose che non deve mangiare, prende un tale e si fa riempire uno shottino di sperma. Ecco qua.
All’inizio titubante, pudica, poco convinta di quello che stava facendo (si faceva preparare dei bicchierini dal marito, povero uomo, perché un conto è il piacere, altro il dovere. Poi però lui aveva accettato notando la metamorfosi. Con quei bicchierini Sonia ci andava a lavoro e se li beveva tre volte lungo l’arco delle otto ore: merenda, pranzo e seconda merenda).
Dopo era stata costretta ad allargare la cerchia di donatori, perché non le bastava. Perché gli effetti erano tali da correre un rischio. I tecnici delle caldaie che lavoravano nella ditta di Sonia si erano subito mostrati favorevoli alla nuova occupazione, una sosta veloce nei bagni sotterranei e la faccenda veniva sistemata. Sonia, aveva preso un cuscinetto per i primi tempi, dove si metteva a praticare il massaggio.
Poi, da quando è diventata magrissima, ha smesso quasi del tutto di farlo. Lo trova un po’ degradante, o qualcosa del genere, come le ha spiegato una nuova amica a cui ha confessato il suo segreto. Allora fa solo vedere le tette o una porzione e i caldaisti si masturbano per lei, dentro un bicchiere. Sonia a volte beve, altre volte mette in un frigo, per bere più tardi la sera o per qualcun altro che vuole iniziare la dieta. Colleghe di quello e degli uffici vicini. E pagano bei soldi. L’attività di revisione delle caldaie ne risente, sono svogliati e eseguono meno visite e riparazioni, ma c’è l’attività sotterranea, che comunque porta profitti.Sonia, a volte scherzando, nelle lunghe ore in cui trascura il suo lavoro di segretaria per dedicarsi alla ben più redditizia professione secondaria, pensa che un giorno rileverà tutta l’azienda maggiore. Che un giorno la ditta sarà sua, che diventerà la padrona. Lo dice ridendo, tanto per dire. Non è quello che le importa davvero.
Passano giorni così. Le colleghe prima incredule dei miglioramenti nella dieta di Sonia hanno voluto sapere cosa fosse la Esse. Sonia, ha risposto che è una cosa prima di tutto mentale. Che Forgione l’ha salvata, che se non fosse stata per quella “Esse” lì sarebbe stata certamente ammazzata di botte dal marito. E invece. C’è un odore forte, nei sotterranei della Caldaie Sicure & co.
Sonia impila i bicchierini da shot pieni di sperma, e già si avvicina l’estate. Allunga i piedini, prima sformati e gonfi esplosi di vene e capillari, oggi perfetti. Li distende sul tavolo enorme che si è fatta portare per lei dal suo titolare in persona, e pensa che già arriva l’estate. Farà dei ghiaccioli allo sperma.
Poi, un pensiero ulteriore la coglie, in quel sottosuolo: perché avere successo? Cos’è che vuole davvero?

Testo: Simone Lisi
Immagine: Elisa Lipari

 

 

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